#rileviamoperrivelare

22 Gennaio 2019

LA STATUA DI SANTA LUCIA DI PIGNOLA

LA DIGITALIZZAZIONE AD ALTISSIMA RISOLUZIONE

A fine dicembre del 2017 viene realizzato un rilievo fotogrammetrico ad altissima risoluzione unito ad un rilievo laser scanner terrestre con precisione millimetrica.
Il rilievo fotogrammetrico è stato eseguito tramite l’utilizzo di camere fotografiche reflex full-frame ad altissima risoluzione (fotogramma > 45mpx). Ogni camera utilizzata è stata equipaggiata con ottiche dedicate a fuoco fisso e tutte rigorosamente calibrate.
Sia in fase di acquisizione, tramite l’utilizzo di appositi checker calibrati, che in fase di post elaborazione, tramite sonde colorimetriche, è stata controllata costantemente la colorimetria dell’opera.
Il modello è poi processato per la creazione di una piattaforma multimediale per la divulgazione digitale dell’opera.

PRODOTTI

Piattaforma multimediale
Modelli 3D altissima risoluzione

Gallery

INFORMAZIONI STORICHE (Don Antonio Laurita)

La statua di Santa Lucia, fortemente alterata da interventi posteriori, ha finalmente recuperato la sua originale policromia, svelandoci, inoltre, importanti notizie sulla sua esecuzione.
Grazie a una pergamena, trovata all’interno di una cavità sul dorso, sappiamo che la scultura fu realizzata nel 1587 dall’artista siciliano Geronimo Arnone, che fu autore anche della venerata statua della Madonna del Santuario del Pantano e di alcuni dipinti già conservati presso la Chiesa Madre di Pignola. La scultura fu realizzata grazie alle elemosine raccolte dai devoti e fu da sempre conservata all’interno della cappella di Santa Lucia, edificio che il documento dice essere stato appositamente restaurato. Committente dell’opera fu il sacerdote Francesco Cammerota che redasse l’atto in qualità di notaio apostolico.

La statua è realizzata da un unico blocco di legno presumibilmente di acero. La santa è stante sulla gamba sinistra, mentre la destra, flessa, è portata in avanti; il busto è inclinato verso destra.
Un piatto argenteo su alto piede, datato 1857, è retto dalla mano destra. Al suo interno ritroviamo il tradizionale attributo iconografico della Santa: gli occhi. La mano sinistra reca un libro e la palma del martirio. La testa originale della statua è andata perduta, quella attuale risale al restauro novecentesco. Il volto è incorniciato da un diadema argenteo, databile alla seconda metà del XIX secolo, e da un girocollo.
La santa è vestita con solenni abiti dorati, una tunica fermata in vita da un cintola ricoperta da un mantello con fodera azzurra. Il virtuosismo del panneggio richiama da vicino la statua della Madonna del Pantano che ora sappiamo essere opera del medesimo autore.

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